sabato 25 aprile 2009

SAPORI DI STORIA, STORIA DI SAPORI

Dal 1° al 3 maggio: Sapori di storia, storia di sapori a Palmanova (Ud)
La chef Lara Barzan delle donne del vino gestirà lo spazio ristorante e wine bar
Stand enogastronomici, negozi aperti, mercatini dell’antiquariato, parco giochi per bambini, allestimenti florovivaistici, visite guidate alla città fortezza tradizionali ed in carrozza, convegni, cena a tema, pedalata dei sapori, pic-nic sui bastioni, letture per bambini, concerti itineranti e mostre d’arte...
A rappresentare le donne del vino Lara Barzan dell'Hosteria dei golosi di Porcia che per l'occasione allestirà presso la “Loggia delle Erbe” (Loggia della Gran Guardia) lo spazio ristorante con zona Winebar ed intrattenimenti musicali.

venerdì 17 aprile 2009

Successo del ristorante delle Donne del Vino!

Grande successo per il ristorante gestito dalle Donne del Vino a Vinitaly 2009.
A rappresentare il Friuli Venezia Giulia Lara Elisabetta Barzan dell'Hosteria dei Golosi di Porcia (pn)

...1500 ospiti, code fuori dal ristorante con ombrelli aperti …7 chef nostre socie in cucina nel silenzio totale ma con pressione alle stelle, … 2 sommelier in sala con sorriso e calma serafica … può bastare ? ...
La sfida che sembrava impossibile nel voler unire l’originalità dei cibi regionali a piatto unico con la grande varietà dei vini, la severa professionalità con l’allegria del lavorare insieme, l’eleganza raffinata con i costi contenuti, è risultata vincente.
La regia di Marina Ramasso, patron dell’Osteria del Paluch in Torino, dall’aspetto angelico ma dal pugno di ferro, ha condotto con sicurezza e precisione un’operazione tutt’altro che facile. 7 chef in cucina, in piena sintonia: per l’Emilia Beatrice Petrini dell’ “Aquila Romana”, per la Lombardia Daniela Codeluppi dell’ ”Hostaria Uva Rara“, per il Friuli V.G. Lara Elisabetta Belgrado Barzan dell’ “Osteria dei Golosi“, per la Campania Tiziana Mastellone del “Ristorante Grilleria del Casale“, per le Marche Silvia Berardi de “Il Camino”, per la Puglia Anna Ancona del “Ritrovo degli Amici”: tutte loro, hanno profuso, nei loro piatti, la loro anima oltre alla loro bravura .
Il menu, così vario ma breve e conciso in un evento come il Vinitaly dove il tempo è prezioso, si è rivelato indovinato e molto gradito.
Le sommelier, Piercarla Negro ed Elisabetta Bampa hanno accompagnato con grande perizia le scelte enogastronomiche dei clienti. La Scuola Alberghiera di Bardolino con le sue allieve, ha collaborato con precisione all’ottima riuscita dell’insieme. Molto apprezzata la mise en place della “Schònhuber Franchi”. Alcuni ospiti hanno ripetuto la loro presenza nelle varie giornate per gustare tutte le specialità offerte.
Gli stranieri, sempre sensibili al made in Italy, si sono molto complimentati con le nostre chef e sommelier proponendo una realtà analoga nella loro terra d’oltre Oceano …
Si prospetta di ripetere il Ristorante delle Donne del Vino, non solo al prossimo Vinitaly 2010, ma forse in altre città d’Italia.
Grandi soddisfazioni per chi si è prestato in maniera veramente totale.

Ricetta "piccantina" per un sor-riso di primavera.


RISO FREDDO AL PEPERONE

Ingredienti: 2 peperoni verdi – peperoncino piccante – coriandolo – 2 spicchi d’aglio una cipolla fresca – 300 gr di riso a chicco lungo – sale pepe olio – brodo vegetale

Arrostire i peperoni e sbucciarli. Lessare il riso al dente in brodo vegetale , scolarlo, raffreddarlo e condirlo con un filo d’olio. Frullare i peperoni con la cipolla fresca e l’aglio. Insaporire con il peperoncino piccante, aggiungere sale e pepe e il coriandolo. Condire con questa salsa il riso e far riposare prima di mangiarlo con un sorriso...


Si ringrazia Gabriella Pecchia della Scuola di cucina "Peccati di gola" di Udine

giovedì 9 aprile 2009

Le donne del vino e...l'arte!
















Venerdì 10 aprile alle 18,30 a Monfalcone (go), presso la galleria Altern'Art l'associazione "Le Donne del vino" (delegazione Friuli Venezia Giulia) sarà presente all'inaugurazione della mostra "My Gunpowder" del maestro Guido Coletti.
Saranno in degustazione i vini delle socie Antonutti, Foffani, Plozner e Puiatti. Si degusteranno anche gli stuzzichini di Lara Barzan (Hosteria dei Golosi di Porcia) e di Manuela Rossi (Hosteria al Refolo di Monfalcone) ristoratrici delle donne del vino, proprietarie delle prime enoteche rosa in Italia.

Master of Food - Vino Secondo Livello, il corso in 6 lezioni con la nostra Aurora Endrici

Slow food - Master of Food - Vino Secondo Livello

15|20|27 aprile - 4|11|18 maggio - ore 19,30
Trattoria Sguazzi - via Cividina, 46 - Molin Nuovo
UDINE

... il gusto di saperne di più
a cura della Condotta di Udine

Vino Secondo Livello - 6 lezioni
Il corso rappresenta un’occasione unica di approfondimento di tutte le tematiche affrontate in Vino primo livello: la viticoltura di qualità, le vinificazioni all’avanguardia e quelle tradizionali e l’affinamento della capacità di degustazione attraverso l’assaggio e il riconoscimento dei più importanti terroir del mondo.
La particolarità di questo approfondimento sta tutta nel metodo: gli incontri prendono in considerazione il mondo del vino per grandi famiglie, insegnando a distinguere e a riconoscere gli stili, le filosofie produttive, il rapporto tra uva e territorio. Sei occasioni per avvicinarsi al complesso mondo dei grandi vini: due lezioni sui grandi bianchi, due lezioni sui grandi rossi, una lezione sui vini spumanti, sui vini speciali.
Il corso verrà tenuto da Aurora Endrici, Donna del Vino FVG, wine educator e responsabile Slow Food per la didattica, già docente del seguitissimo Master Vino 1 tenuto a Udine in autunno.

Posso iscriversi al Master anche persone che non hanno seguito il Master di primo livello. Si consiglia tuttavia una minima preparazione in degustazione.
L’eccezionalità del corso è anche dovuta alla proposta di alta qualità dei vini italiani (2 per ogni serata), ed esteri (3 per ogni serata)
tutti ad alto livello e premiati dalle più significative guide del mondo, proposti al pubblico in una fase di maturazione e affinamento ottimali per capirne la tipologia.
Il costo delle sei lezioni è di 210 euro

Per motivi fiscali, è necessario essere soci Slow Food per partecipare al corso: chi non lo è già può tesserarsi al momento del versamento della caparra (tessera Socio Sapiente – 58eu) oppure può approfittare della “tessera progetto” (25eu),che dà qualche ageolazione in meno rispetto alla più completa tessera di Socio Sapiente.
Giovani (fino a 31 anni), hanno diritto a uno sconto del 15% sul costo del corso.

per maggiori informazioni scrivete a
info@slowfoodfvg.it oppure telefonate allo 0432 523523


Prima Lezione

il vino spumante
• La scelta delle uve, la vendemmia e la vinificazione.
• I principali metodi di spumantizzazione: Charmat e Metodo Classico
• L’invenzione dello spumante: lo Champagne.
• Presentazione delle principali zone vocate: dalla Champagne al Penedes, passando dalla Franciacorta
• Come si degusta lo spumante: il perlage e gli aromi
In assaggio: un Prosecco DOC millesimato, un Trento DOC, un Franciacorta DOCG, uno Champagne Grand Cru, uno Champagne di piccoli produttori R.M. (*)

Seconda Lezione
I vini bianchi “riduttivi” (fermentazione e affinamento in acciaio)
• La filosofia del vino bianco che viene dal fresco: l’eleganza, lo stile, il carattere
• La finezza dei grandi bianchi affinati in acciaio: le sostanze aromatiche e la mineralità.
• Tecniche viticole di qualità: potature e rese per pianta
• Principali tecniche di vinificazione dei bianchi aromatici e freschi
• Principali vitigni e zone vocate: riesling, grunerveltliner, gewurztraminer, chenin blanc, chardonnay e sauvignon, e le più importanti tipologie italiane – Germania, Alsazia, Loira, Chablis, Austria, Friuli, Veneto e Marche
In assaggio: un grande vigneto di Soave o Verdicchio in acciaio, un Riesling renato tedesco o austriaco, uno Chablis Premier Cru, un Traminer Aromatico o Pinot Gris alsaziano

Terza Lezione
i vini bianchi “ossidativi” (fermentazione e/o affinamento in barrique)
• La filosofia del vino bianco affinato in barrique: potenza, grassezza, calore
• Caratteristiche climatiche e viticole dei bianchi che ben si adattano a una vinificazione in legno piccolo.
• La barrique: le tipologie di legno, la tostatura, le scelte produttive. Effetti aromatici e gustativi sui vini bianchi.
• Tecniche di vinificazione in barrique con particolare riferimento alle uve non aromatiche
• Principali vitigni e zone vocate: chardonnay, pinot grigio, marsanne, sauvignon e altre uve autoctone italiane – Borgogna, Rodano, California, Australia e Sicilia
In assaggio: un Premier Cru di Chardonnay Borgogna, un grande vigneto di Soave o Verdicchio in legno, un Inzolia o Fiano di Avellino in legno, un Collio bianco


Quarta Lezione

i vini rossi “del caldo”: dalla vigna all’affinamento
• I grandi rossi: l’esplosione del mercato del vino oggi
• Le grandi differenze tra i vini del “fresco” e i vini del “caldo”: colore, maturità del frutto, sostanze aromatiche, concentrazione zuccherina, tannini
• La filosofia del vino e dei vitigni rossi che vengono dal caldo
• Principali caratteristiche dei vini “del caldo”: intensità cromatica, immediatezza olfattiva, aromi fruttati e morbidezza
• Gli effetti di ossidazione nella vigna: i climi e i terreni caldi
• Principali vitigni e zone vocate: cabernet sauvignon, syrah, merlot, nero d’avola, primitivo, montepulciano, barbera – California, Cile, Australia, Puglia, Sicilia, Abruzzo
In assaggio: : un Barolo o Barbaresco, un Chianti classico o Brunello, un Chateauneuf du Pape, un Cabernet Napa Valley o Sonoma Valley, un Amarone della Valpolicella

Quinta Lezione

i vini rossi “del freddo”: affinamento e invecchiamento
• La filosofia del vino e dei vitigni rossi che vengono dal freddo
• Principali caratteristiche dei vini “del freddo”: eleganza, finezza, austerità tannica, profilo aromatico complesso e profondo, longevità
• Gli effetti di riduzione nella vigna: i climi e i terreni freschi
• Precursori di aromi e polifenoli. Effetti della barrique sul vino: polimerizzazione delle sostanze fenoliche e stabilizzazione del colore
• L’invecchiamento in bottiglia. La terziarizzazione
• Principali zone e tipologie vocate: cabernet, nebbiolo, sangiovese, pinot nero, corvina e aglianico - Bordeaux, Borgogna, Rodano, Langhe, Toscana
In assaggio: un grande giunto di Barbera d’Asti o Alba, un grande assemblaggio bordolese del Montello, del Trentino o dei Colli Euganei, un Bordeaux Premier Cru o Cru Bourgeoise, un Premier Cru di Pinot Noir Bourgogne

Sesta Lezione
I vini speciali: vini passiti e fortificati
• Peculiarità e caratteristiche vitivinicole dei vini dolci: sovramaturazione, appassimento, muffa nobile, congelamento delle uve
• Tecniche di appassimento: su pianta, in fruttaio, al sole
• Le zone e le tipologie più importanti: Sauternes, Trockenbeerenauslese e Eiswein tedeschi e austriaci, Tokaji unhgerese, Passiti italiani
• I vini fortificati: caratteristiche vitivinicole generali
• Tecniche di produzione e di affinamento: fortificazione e soleras
• Principali zone: Porto, Sherry, Marsala e Madeira
In assaggio: uno Charmat aromatico, un Sauternes, un Torcolato o un Recioto di Soave, un Passito di Pantelleria o Lipari, un Porto Vitage o LBV

(*La lista dei vini è indicativa; alcune scelte possono variare in base alla disponibilità della cantina Slow Food.)

Materiale didattico
Dispensa del corso
Guida ai vitigni d’Italia, storia e caratteristiche di 580 varietà autoctone

giovedì 2 aprile 2009

Ancora donne del vino a Vinitaly


Gigante Adriano Società Semplice Agricola
padiglione 6 stand E7

Az. Agr. La Tunella
padiglione 6 stand B6

GLI ITALIANI E IL VINO – IL PRIMO RITRATTO DEL CONSUMATORE DI VINO IN ITALIA

Ricerca del Centro Studi Veronafiere-Vinitaly
Il vino rimane soprattutto un piacere, da vivere con gli amici o con il partner e da scegliere rigorosamente in base ai propri gusti, anche se la discriminante prezzo è sempre più presente nei criteri di scelta.

Verona, 2 aprile 2009 – Continua l’idillio tra italiani e il nettare di Bacco: oltre sette su dieci (76,3%), infatti, dicono di apprezzare il vino, che per il 42,7% è e rimane un’abitudine quotidiana. Al fianco degli abitudinari, soprattutto tra gli under 30, prevalgono quelli che a un buon bicchiere di vino, non ci rinuncia almeno 2 o 3 volte alla settimana (17,3%). Non mancano naturalmente i veri intenditori, presenti in ogni fascia di età, ma per il 61,8% la conoscenza si limita a 5 etichette. Per tutti però la scelta di cosa bere si basa esclusivamente sul gusto personale (68,8%). Ad essere veramente conosciuti sono i vini del proprio territorio (36,3%), non a caso il primo “luogo di acquisto” sono proprio le cantine vicine a casa (40,2%), seguite naturalmente dalla grande distribuzione. In generale il prezzo influisce sulla scelta del 24% degli intervistati e per il normale consumo domestico il 53,1% non vorrebbe spendere più di 4 Euro a bottiglia. Ma cosa rappresenta il vino per gli Italiani? Per il 56,7% è soprattutto un piacere e un modo perfetto per stare bene insieme agli altri (47,2%). Non solo, è indissolubilmente legato alle occasioni speciali tanto che per il 76,9% non può mai mancare.
È quanto emerge da uno studio promosso dal Centro Studi Veronafiere-Vinitaly e condotto dalla BocconiTrovato&Partners su 1000 italiani (uomini e donne) dai 18 anni in su, intervistati sul loro “rapporto” con il vino, sulla loro conoscenza, sulle motivazioni e sulle abitudini di acquisto e di consumo.

Per tutti il vino è sinonimo di socialità e per la quasi totalità si associa al cibo

Il 76,3% degli intervistati ama il vino e per quanto riguarda le abitudini di consumo emergono tre macro atteggiamenti: gli abitudinari, per i quali il vino è un elemento imprescindibile dal quotidiano (il 42,7% dei consumatori di vino), quelli per i quali il vino si ricollega al divertimento, alla socialità e alle uscite con gli amici, che lo bevono 2 o 3 volte alla settimana (17,3%), per arrivare a quelli che lo bevono una volta alla settimana (14,3%) o due o tre volte al mese (8,7%). In questa tipologia di consumo prevalgono sicuramente gli under 30. Ci sono poi i “bevitori da anniversario”, ovvero coloro che limitano il consumo di vino ad occasioni particolari, feste comandate, ecc., gruppo in cui rientrano coloro che lo bevono una volta al mese (4,2%), o addirittura tre o quattro volte all’anno (12,8%).
Chi è che sceglie la tipologia di vino? Il vino si sceglie in “prima persona” (51,1%) e la scelta del tipo è ancora “prettamente maschile” (67,8% contro il 30,2% di donne) o la si delega agli amici (10,7%, cosa che accade soprattutto gli under 30, con il 25%).
Ma quello che conta, nella percezione degli intervistati, è che il vino è sicuramente qualcosa che viene legato alla socialità: solo il 10,7%, infatti beve anche “da solo” (13,6% uomini, 7,1% donne), mentre quasi 1 intervistato su 2 ha risposto “con gli amici” (48,8%). Per la maggior parte degli intervistati, poi, il momento canonico in cui gustare un buon bicchiere d vino rimane soprattutto il pasto, che si tratti di quello “quotidiano” e casalingo (52,6%) o che ci si trovi a cena con gli amici.

I “veri esperti” (ovvero i Wine Lovers) sono pochi, per molti la conoscenza del vino è limitata a quelli del proprio territorio. Tra i criteri di scelta a dominare è il gusto personale, ma per 1 su 4 il prezzo sempre più importante


Ben un italiano su tre dice di non avere conoscenze in fatto di vini (33%, e soprattutto le donne con il 43,5%) e chi dice di conoscere i vini del proprio territorio, ma di conoscere poco o molto poco i vini provenienti da altre zone d’Italia (36,6%, cosa che accade soprattutto nel Nord Est, con il 41,6%). Situazione che si rispecchia nelle scelte di acquisto: il 56,6% sceglie un vino italiano, ma il 41,5% specifica che nella sua scelta prevalgono quelli del proprio territorio.

Di fatto i Wine Lovers, ovvero i super appassionati, sono una piccola percentuale di chi beve vino: il 6,4% di uomini e il 2,7% di donne dice di essere un gran intenditore, sia per quanto concerne i vini italiani che quelli stranieri, non a caso è il 7,8% di uomini e solo l’1,6% di donne dichiara di conoscere la provenienza, gli abbinamenti, le caratteristiche, ecc. di più di 20 vini. Quasi 9 intervistati su 10 conoscono al massimo 10 etichette: il 61,8%, infatti dice di conoscerne tra 1 e 5, a cui si aggiunge il 26,2% che ne conosce bene tra 6 e 10.

E in tema di “prezzo”, quanto vorrebbero spendere per una bottiglia destinata al consumo “domestico”? Se i super appassionati, fino allo scorso anno, per una bottiglia da grandi occasioni erano disposti a spendere centinaia di Euro, quando si parla della media dei consumatori e di una bottiglia da bersi tutti i giorni, le cose cambiano radicalmente. Il 53,1%, infatti indica tra i 2 e i 4 Euro (addirittura il 20,7% starebbe volentieri sotto i 2 Euro). Il 17,3% prevede tra i 4,5 e i 6 Euro, ma solo il 2,6% sarebbe disponibile a spendere tra gli 8,5 e i 10 Euro, per non parlare del fatto che è l’1,4% che andrebbe sopra i 15 Euro.
E proprio per risparmiare (oltre alla propensione per acquistare soprattutto vini del proprio territorio), il 40,2% sceglie di acquistare il vino in “cantina” (e in questo caso prevalgono leggermente le donne e chi abita nel Nord Est, con il 46,7%, dove per altro le aziende produttrici sono più velocemente raggiungibili rispetto a ciò che accade in altre zone) o in GDO (39,1%). Terzo posto per le enoteche, con il 15,2%, seguite da drogherie (3,3%) e televendite e telepromozioni (1,3%)

Comunicato stampa del Servizio Stampa Veronafiere
Tel.: + 39.045.829.82.42 – 82.85 – 82.10
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